C’era un amministratore che sognava di fare il comico in
condominio
In un tranquillo angolo della città di Roma, nel cuore di un condominio di periferia, viveva un
amministratore di condominio con un sogno: voleva diventare un comico. E quale palcoscenico
migliore, pensò, se non quello del suo stesso condominio?
Gianni, l’amministratore in questione, era convinto che le sue battute fossero il miglior modo per
risolvere le lamentele dei condomini. Ogni riunione era per lui un’opportunità di esibirsi, di
trasformare quei noiosi incontri in spettacoli di cabaret.
Esordiva sempre con un sorriso smagliante
“Signori e signore, benvenuti al mio spettacolo annuale!”
mentre i presenti lo guardavano con l’entusiasmo di chi sta per ricevere l’ennesima bolletta
inaspettata.
Il debutto: “Le barzellette sui vicini”
Una sera, deciso a dare una svolta alla sua carriera comica, Gianni decise di testare il suo nuovo
repertorio: “Le barzellette sui vicini”. Raccontò di come la signora Carla al terzo piano fosse così
ossessionata dalla pulizia che anche il suo cane aveva imparato a passare l’aspirapolvere.
Il gran finale: “L’assemblea più lunga del mondo”
Il vero capolavoro arrivò con l’assemblea straordinaria convocata per discutere le nuove spese.
Gianni decise di lanciare il suo pezzo forte: “L’assemblea più lunga del mondo”. Per ben tre ore,
intrattenne i condomini con una serie di aneddoti e imitazioni, da quella del bambino urlante della
famiglia al secondo piano, fino alla rappresentazione del parcheggio condiviso come una zona di
guerra.
Alla fine, nessuno sapeva più di cosa si stesse discutendo. Le spese? Gli arretrati? Le infiltrazioni
dal tetto? Tutto dimenticato. In compenso, Gianni aveva dato un nuovo significato alla parola
“intrattenimento”.
Il sogno infranto e l’inevitabile realtà
Ma come tutte le grandi carriere comiche, anche quella di Gianni dovette fare i conti con la realtà.
Alla fine, i condomini si riunirono – senza di lui, ovviamente – e decisero all’unanimità di sostituirlo.
“Ci serve un amministratore, non un cabarettista”, disse il nuovo presidente del consiglio
condominiale.
E così, il sogno di Gianni di diventare un comico nel condominio finì nel modo più classico: con
una risata – ma non quella che si aspettava.
Morale della storia?
Gianni ci insegna una lezione importante: un vero amministratore di condominio deve essere prima
di tutto un professionista, qualcuno che sa ascoltare, risolvere problemi e gestire le esigenze degli
inquilini con serietà e competenza.
Improvvisare e fare il comico può regalare qualche risata, ma per mantenere l’armonia in un
condominio ci vogliono esperienza, capacità di mediazione e, soprattutto, la capacità di prendere
decisioni responsabili.
Insomma, essere un buon amministratore significa saper fare il proprio lavoro, e non uno show.
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