Un fenomeno nato in Florida dal nome Condohotel, come fusione tra Albergo e Condominio. L’idea è nata da alcuni albergatori che hanno venduto le proprie camere di albergo come se fosse appartamenti di un condominio.
Come funziona ?
Gli albergatori vendono le proprie camere, l’acquirente a questo punto può tenere la camera per se o affittarla con un contratto di noleggio (in questo caso il proprietario non ne avrà l’uso ma un reddito).
Esistono anche dei vincoli per quanto riguarda il tempo in cui il proprietario può occupare la stanza, questo per evitare che diventi una vera e propria abitazione.
Oltre all’acquisto della camera il nuovo proprietario deve all’albergatore:
· Il 10% del noleggio per il funzionamento della struttura, affittare le camere e per la pulizia;
· Tolto il 10%, l’affitto della camera sarà suddiviso al 50% con il proprietario dell’hotel.
Le strutture sono costruite ad hoc per tale gestione, o nascono dalla conversione di vecchi alberghi.
Poiché l’acquirente è in realtà acquisto un immobile, ci sono imposte da pagare, un’assicurazione, e una quota di associazione condominiale. Proprio per questo gli alberghi condominio generalmente costano il doppio di un condominio residenziale equivalente.
Quali sono i punti deboli del condominio Hotel ?
La limitazione dell’utilizzo dell’immobile da parte del proprietario (non è superiore ai 30 giorni/anno), ha il doppio delle spese per un immobile simile per: assicurazione, imposte immobiliari e quota condominiale, inoltre, deve pagare una quota associativa.
Oltre alla quota di manutenzione c’è da dire anche che l’affitto riguarderà un periodo di tempo che investe i periodi di alta stagione il che priverà il proprietario dell’immobile nel periodo migliore.
Sembra che gli alberghi condominio non sia l’investimento del futuro, almeno per ora. In Italia non è uno strumento diffuso e ad oggi non è regolamentato da normative.
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